E’ inverno,
sono oscuri i covi dove tu,
mia primavera, ti prepari.
Ma io sono certo di te e ti aspetto.
Sono timidi e remoti, è vero,
però si riconoscono i rintocchi
del tuo e del mio notturno orologio millenario.
Sono i primi sotterranei e
submarini avvisi di globale
sommovimento,
mi arrivano al cuore, mi martellano il petto.
Oh uniscono nell’accadere e nell’essere non perderti, sii salvo, sempre.
Mario Luzi